Il 13 agosto 1944, la guerra e la Resistenza
Dedicato alle vittime del 13 agosto 1944 ed a tutte le vittime di ogni strage
"IL 13 AGOSTO 1944
IN QUESTO PACIFICO BORGO
OVE MENO' STRAGE LA BARBARIE NAZI-FASCISTA
DODICI FIORENTI VITTIME INCOLPEVOLI
STRAPPATE AL POPOLO QUA BRUTALMENTE SOSPINTO
FRA IL TERRORE DELLE MADRI IMPLORANTI
VERSARONO IL SANGUE DEL MARTIRIO"
come recita la lapide posta nella piazza che da quel giorno è Piazza dei Martiri
- CICERI LUIGI nato il 01/01/1921 (23 anni) a Borgo Ticino (No)
- FANCHINI GIOVANNI nato il 01/01/1918 (26 anni) a Borgo Ticino (No), residente a Sesto Calende (Va), operaio alla Siai Marchetti di Sesto Calende, reduce di Guerra negli Alpini con tre Campagne sulle spalle : Russia , Albania e Grecia.
- CERUTTI CESARE nato il 01/01/1926 (18 anni) a Borgo Ticino (No)
- LUCCHETTA ALBERTO nato il 01/01/1922 (22 anni) a Borgo Ticino (No), residente a Sesto Calende (Va), operaio
- MERINGI GIUSEPPE nato il 01/01/1925 (19 anni) a Borgo Ticino (No)
- PIZZAMIGLIO BENITO nato il 01/01/1922 (22 anni) a Borgo Ticino (No), di professione guardia giurata
- SILVESTRI ANDES nato il 01/01/1915 (29 anni) a Borgo Ticino (No), autista
- TOSI FRANCESCO nato il 01/01/1914 (30 anni) a Borgo Ticino, residente a Sesto Calende (Va), operaio
- GATTONI RINALDO nato il 01/01/1922 (22 anni) a Gattico (No), residente a Sesto Calende (Va), operaio
- NICOLA NARCISIO nato il 01/01/1921 (23 anni) a Coarezza (Va), residente a Sesto Calende (Va), operaio
- PARRACCHINI OLIMPIO nato il 01/01/1917 (28 anni) a Castelletto Ticino (No)
- TOGNOLI CESARE nato il 01/01/1916 (28 anni) a Sesto Calende (Va), residente a Sesto Calende (Va)
Il capitano Wladimir Krumar (o Krummhaar in altre fonti) comandante del MEK 80 responsabile del rastrellamento e della strage di Borgo Ticino
A differenza di quanto si possa pensare a commettere l'ignobile atto contro gli inermi ed incolpevoli civili non furono le famigerate SS ma il MEK 80 acronimo di Marina EinsatzKommando 80, si trattava di un corpo scelto della Marina Tedesca che era stato inviato nel giugno 1944 sul Lago Maggiore per completare la loro formazione "per l'uso congiunto con armi d'assalto di manifattura italiana". In realtà fu usato in un primo tempo per proteggere le strutture navali nel nord Italia dagli attacchi dei partigiani ma poi sempre più nella lotta contro i partigiani.
E' uscito in Germania nel settembre 2019 un libro di Hartwig Kobelt sul coinvolgimento delle unita speciali della Marina, il Kriegsmarine, nel "Massacro di Borgo Ticino".
Hartwig Kobelt è un autore che si occupa di libri sulla storia e sulle peculiarità delle forze armate tedesche e dei suoi corpi speciali. In passato aveva già scritto un libro sui Kriegsmarine .
Nella presentazione del libro (che non ho ancora avuto occasione di leggere) viene detto che l'autore quando usci il libro non era al corrente dei fatti e dei procedimenti penali che riguardavono il loro commandante ed i responsabili del massacro, ma a 75 anni dell'eccidio sentiva il dovere di raccontarne i fatti e stilare un ritratto dei protagonisti (negativi).
Il muro della fucilazione
Foto tratta dal libro "Album delle Libertà" edito dal Comune di Borgo Ticino a cura di Eleonora Bellini e Diego Tessari
La folla alla commemorazione dopo il 25 aprile delle dodici vittime dell'eccidio.
Non si tratta della foto dei funerali come si potrebbe pensare ma a quella della commemorazione che si potè effettuare solo dopo la Liberazione. I fascisti che ancora avevano in mano Borgo Ticino non avrebbero mai permesso simili manifestazioni: i tedeschi oltretutto avevano ordinato che i cadaveri dovessero rimanere in piazza fino all'indomani ma non solo... quando la mattina seguente parenti e conpaesani delle vittime andarono a riprendere i poveri corpi e, caricati su due carri e li portarono sino al cimitero, gli uomini della "X MAS" di Arona (già... italiani !) che erano rimasti a presidiare il paese (i tedeschi se ne erano andati col loro bottino di guerra) diedero ordine di riportare i corpi in piazza come "esempio e monito" e ci volle un'altro giorno per poterli poi seppellire. Gli ordini dei repubblichini erano che i corpi fossero sepolti in una fossa comune ma qui ci fu la disobbedienza dei famigliari che si rifiutarono e seppellerirono i dodici "martiri" non nella fossa comune ma ognuno nella sua ultima dimora.
Della foto interessante notare un particolare: le finestre da cui si affacciano le persone sul lato destro della piazza che va verso via Matteotti recano ancora le affumicature delle fiamme dell'incendio dell'agosto 44.
Foto tratta dal libro "Album delle Libertà" edito dal Comune di Borgo Ticino a cura di Eleonora Bellini e Diego Tessari
Sui giornali nazionali in mano al regime la notizia dell'eccidio naturalmente non aveva trovato alcuno spazio. Solo dopo il 25 Aprile se ne inizia a trovare notiza. Questa è "LA STELLA ALPINA" giornale autodefinitosi "dei volontari della Libertà" dell'8 Luglio 1945 circa un'anno dopo la strage che così viene rievocata
dal sito http://giornaliallamacchia.isrn.it/
La prima pagine e le pagine del servizio che il giornale "Triangolo Rosso", foglio dell'Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti ha dedicato alla sentenza di condanna dei responsabili dell'eccidio di Borgo Ticino.
L'articolo è disponibile (in Pdf) al seguente link
A volte nelle pieghe della realtà si nascondono situazioni paradossali...
E' il 14 Agosto 1944 esattamente il giorno dopo la strage di Borgo e su LA STAMPA di Torino, il giornale più letto, con la Gazzetta del Popolo, in Piemonte e nel Novarese nella sua gestione filo-regime riporta nelle pagine interne questa specie di annuncio pubblicitario della X-Mas "per tutti coloro che vogliono partecipare all'ardimento", già proprio quella X-Mas di Italiani che a Borgo ha partecipato attivamente al rastrellamento ed all'esecuzione di altri Italiani ...il giorno prima.
La "X Flottiglia Mas" o semplicemente "X MAS" erano nati corpi d'elite della Marina.
Il 21° Battaglione "Scirè" viene costituito nel maggio 1944 con stanza ad Arona per protezione della Scuola Mezzi d'Assalto e altri enti territoriali stanziati sul Lago Maggiore con personale proveniente in prevalenza dai sommergibilisti. In realtà si occupa prevalentemente della lotta antipartigiana e delle rappresaglie contro civili e partigiani. Il 26 Aprile 1945 si trasferisce a Novara ed il 30 si consegna alle truppe americane.
A Borgo Ticino agli ordini del ten. Ungarillo Ungarelli fu parte attiva nel rastrellamento e del saccheggio del paese nonche nella scelta delle persone da fucilare
questo è parte del “Rapporto del Nucleo dei Carabinieri di Borgo Ticino al Pretore di Borgo Manero in data 12 febbraio 1947”, che descrive detta strage: «erano giunti in Borgo Ticino reparti delle SS, tedesche e della X Mas, tutti provenienti da Sesto Calende, fu bloccato il paese. Armati di mortai, mitragliatrici, armi automatiche portatili di ogni genere e di autoblinde, portarono, con la minaccia delle armi e mediante sparatorie intimidatrici, tutti gli abitanti sulla piazza denominata ” Dei Martiri “. Ammalati, invalidi, bambini, donne, vecchi, tutti furono costretti a raggiungere la piazza». Quindi, terminato il rastrellamento, alla popolazione, tenuta a bada con le armi dai tedeschi e dalla X Mas, fu detto che si sarebbe bruciato il paese, per impedire che fosse dato ricovero ed assistenza ai partigiani, come ordinato dal Capitano Krumhar, che comandava il gruppo tedesco (mentre quello della Xa era guidato dal ten. Ongarillo ma anche Ungarillo Ungarelli). E pur essendo stata pagata una taglia di 300.000 lire, 13 giovani furono messi al muro, di cui 12 caddero sotto i colpi delle armi naziste ed uno miracolosamente si salvò. Dopo l’eccidio la popolazione «venne buttata fuori dell’abitato, percossa e braccata; i nazisti e quelli della X Mas […] si dettero a rapinare, incendiare e distruggere ogni cosa. (…). Prima di iniziare le devastazioni e gli incendi la soldataglia della X Mas in combutta coi tedeschi, commise rapine di maiali, animali da cortile, biancheria, biciclette, radio, riserve alimentari di ogni genere, liquori, oggetti preziosi, valori correnti, il tutto per una quantità ingentissima».
I TREDICI MARTIRI
Alla strage di Borgo Ticino è stata dedicata anche una canzone.
Il gruppo piemontese BE FOLK al secolo Jacopo Ventura ( Voce e Chitarra ), Capello Alberto (Percussioni, tromba , voci ), Gianluca Visalli ( Violino ) ed Emilio Ottavo ( irish Whistles ) nel 2006 incidono il cd TUTTO TORNA tra le cui tracce troviamo il brano I TREDICI MARTIRI dedicato appunto all'eccidio nazifascista del 13 agosto 1944.
Ho trovato il brano sul sito "canzoni contro la guerra" - www.antiwarsongs.org
Testo della canzone:
Giunsero a Borgoticino reparti delle SS
Tutti provenienti da Sesto Calende
Armati di mortai mitragliatrici automatiche
Portarono tutti gli abitanti del villaggio
Sotto minaccia delle armi nella piazza chiamata
“Dei Martiri“ ammalati invalidi bimbi
Iniziò a parlare un traduttore
È una rappresaglia per 3 nazisti feriti dai Partigiani
bruceranno il villaggio se non saranno consegnate 300.000 mila lire
Per il sangue tedesco al comandante Krumhar
Scelti tra la folla 13 giovani schierati contro al
Muro la taglia fu pagata ma scese un
Silenzio attimi di fuoco si scatenò
l’inferno l’inferno dei proiettili
Caddero sotto i colpi dei proiettili uno sopra
l’altro il più giovane aveva 17
anni perché “i quattrini non bastano
per il sangue tedesco “
Non dimentichiamo mai...
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LA LOTTA PARTIGIANA
La Ferocia della rappresaglia Nazi-Fascista a Borgo fu motivata da Krumar e dal suo superiore dalla necessità di dare un esempio ad un paese che dava sostegno ai "Banditi", questa era la loro definizione dei Partigiani, che agivano nell'Alto Novarese. In realta Borgo Ticino non era ne più partigiano ne piu fascista di ogni altro paese, ma si trovava in un punto stategico sulla linea, stradale e ferroviaria, tra Novara e Sesto Calende ed Arona. La linea BorgoTicino-Borgomanero-Romagnano veniva indicata come linea sopra la quale le formazioni partigiane erano più forti e radicate sul territorio, ma questo sopratutto perchè più a Nord, nell'Ossola (da Fondotoce in su) queste formazioni partigiane si stavano organizzando rappresentando sempre più un problema per gli occupanti tedeschi e per i fascisti. Solo un mese dopo la strage di Borgo, il 10 settebre 1944 a Domodossola veniva autoproclamata la "Libera Repubblica dell'Ossola" straordinario esercizio di lotta per la liberà. La Libera Repubblica resistette solo 40 giorni ma fece da faro a tutta la lotta partigiana antifascista e di liberazione.
Di segito alcune delle azioni partigiane che riguardarono Borgo come descritti nel Notiziario ufficiale della G.N..R. Guardia Nazionale Repubblicana (la polizia della Repubblica Sociale Italiana mussoliniana di Salò).
Il primo dispaccio riportato è quello del 24/8/1944 e riguarda proprio la fucilazione avvenuta a Borgo
NOTIZIARIO G.N.R. del 24 Agosto 1944
NOTIZIARIO G.N.R. del 30 Maggio 1944
NOTIZIARIO G.N.R. del 22 Luglio 1944
NOTIZIARIO G.N.R. del 30 Agosto 1944
NOTIZIARIO G.N.R. del 12 Agosto 1944
NOTIZIARIO G.N.R. del 31 Agosto 1944
NOTIZIARIO G.N.R. del 20 Febbraio 1945
GINO RINOLFI "ATHOS"
Tante volte tornando da scuola od andando in paese passavo davanti a quella lapide proprio di fronte al distributore della Esso (oggi Tamoil) e leggevo quel nome GINO RINOLFI "ATHOS", la storia la conoscevo bene perchè allora la si raccontava ancora nelle case, tutti a Borgo la conoscevano e tanti l'avevano vissuta, l'avevano visto "Athos". Quello che non conoscevo era la sua faccia ed era sufficiente a rendere la cosa solo una pagina di storia, un epitaffio nel granito, ma oggi nelle mie ricerche mi è capitata tra le mani una sua bella foto e di colpo da nome e diventata una persona, un ragazzo di 22 anni morto per essere libero ...
Gino Rinolfi, nome di battaglia "Athos" nato ad Armeno nel 1923, morto trucidato a Borgo Ticino il 24 marzo 1945 - Delegato politico di distaccamento garibaldino.- comandante della X brigata Garibaldina "Rocco" - Medaglia d'argento al valor militare alla memoria
Nella foto gentilmente concessami da ACCENDIAMO LA MEMORIA (www.accendiamolamemoria.it) facente parte dell'Archivio A. Manzi lo vediamo imbracciare una Maschinepistole MP 40, mitra di assalto tedesco in dotazione ai paracadutisti ed alle Waffen SS, presumibilmente sottratto al nemico.
La foto è stata scattata ad Alzo nel gennaio o nel febbraio del ’45
La tomba ad Armeno (No), suo paese natale, dove riposa "Athos" assurdamente morto giusto un mese prima della Liberazione.
Foto gentilmente concessami da ACCENDIAMO LA MEMORIA (www.accendiamolamemoria.it) facente parte dell'Archivio A. Manzi
La lapide all'inizio di via Zanotti dove il corpo fu abbandonato
Con lui veniva ucciso un'altro ragazzo di soli 17 anni Romano Dellavecchia nome di battaglia "Saetta" .
Nato a Pisnengo (No) nel 1928, assieme alla sorella Celsina era un punto di riferimento degli antifascisti novaresi nella trattoria Monferrato in Corso Torino a Novara di proprietà dei genitori. Scoperto e ricercato dai fascisti si aggregò giovanissimo alle formazioni partigiane prendendo il nome di Saetta (Masca era quello della sorella). Cadde nell'imboscata che i repubblichini tesero loro quel 24 marzo 1945 nella piazzetta a Borgo Ticino.
A lui il comune di Borgo Ticino ha dedicat una via in frazione Campagnola.
Un terzo partigiano, nome di battaglia "Folgore" fortunatamente riusci invece a fuggire
LE RAPPRESAGLIE
A parte le case incendiate o fatte saltare durante il rastrellamento del 13 agosto 1944 anche altre case furono oggetto delle rappresaglie nazi-fascista. E' il caso di Casa "Bruno" fatta esplodere con una bomba dai tedeschi perchè ritenuta nascondiglio di armi partigiane.
Foto inviatami da Patrizia Bruno
BORGO TICINO E L' OPERAZIONE CHRYSLER
Nell'autunno 1944 gli Stati Uniti organizzarono un azione di sostegno alle formazioni partigiane che combattevano tra nell'Ossola e nel Novarese rifornendole d'armi e denaro e col fine di coordinare le azioni tra il C.L.N.A.I. (Comitato di Liberazione Nazionale per l’Alta Italia) di Milano e le truppe Alleate, il nome in codice era "Operazione Chrysler".
Comandante della missione era il maggiore William V. Holohan, suo vice il Tenente Aldo Icardi dell'O.S.S.,(poi diventata C.I.A.) che proprio per agire in contatto coi partigiani fu paracadutato sempre nell'autinno 44 sul Mottarone.
Borgo Ticino ricopre una parte importante in questa operazione perchè proprio alla Campagnola ebbe sede il quartier generale dell' Operazione nella "Tenuta Campagnola" di Pierino Solbiati.
Foto e documentazione tratta dal libro "Fascismo e Resistenza nella realtà di Olgiate Olona" di Natale Spagnoli